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AIDP: I rischi del Decreto Dignità per i lavoratori e per le aziende

L’AIDP a Di Maio: “Convochi un tavolo con tutte le parti in causa, compresi i direttori del personale”. I rischi del Decreto Dignità per i lavoratori e per le aziende

Parlano i direttori del personale: “I contratti a termine sono fondamentali per gestire le fluttuazioni delle produzioni. Il nuovo decreto rischia di frenare l’andamento positivo”.

La caratteristica principale del Decreto Dignità appena varato dal Consiglio dei Ministri in tema di lavoro è l’introduzione di una serie di norme restrittive in materia di contratti a termine e contratti di somministrazione. L’intento del Governo, con questa misura, è quello di limitare pesantemente il loro utilizzo attraverso la reintroduzione di paletti non attuali e in alcuni casi favorendo una forte limitazione. In questo modo si otterranno due conseguenze negative: da una lato la misura non favorirà l’aumento dei contratti a tempo indeterminato e dall’altro si porranno limiti all’utilizzo di strumenti contrattuali che favoriscono l’emergere del lavoro nero.

Va spiegato che il contratto a termine è un’esigenza imprescindibile per le aziende e per le produzioni dettata dalla imprevedibilità dei mercati. Nessuna azienda può programmare assunzioni a tempo indeterminato per tutti perché sarebbe destinata al fallimento. Le produzioni si reggono su un giusto mix tra contratti a tempo indeterminato e a tempo determinato. Non partire da questo dato di fatto rischia di compromettere qualsiasi ipotesi di riforma e avere ricadute negative sia sulle aziende sia sui lavoratori. Una cosa è limitare gli abusi, un’altra è compromettere il funzionamento dei uno strumento utile. Il Decreto Dignità, purtroppo, è più vicino alla seconda ipotesi.

Nello specifico – spiega Isabella Covili Faggioli, Presidente Nazionale AIDP – chiediamo al Governo di avviare un tavolo di confronto con tutte le parti in causa, compresi i direttori del personale, per entrare con maggiore consapevolezza nel merito della riforma e per ragionare assieme ad un disegno di legge di riforma più ampio che tenga conto della complessa realtà del lavoro”.

I punti della riforma che vorremo cambiare

Alleggerire le causali. La norma varata reintroduce le causali abolite precedentemente (in forma più restrittiva di prima) per la stipula del primo contatto i rinnovi e per le proroghe se si superano i 12 mesi. Rispetto al passato le causali indicate sono molto più restrittive e stringenti in quanto si riferiscono ad eventi eccezionali e temporanei. Perché, se comunque si vogliono reintrodurre le causali, non pensare ad una versione meno restrittiva e più coerente con le reali esigenze delle produzioni?

Distinguere tra contratto a termine e contratto in somministrazione. Le due tipologie contrattuali sono molto diverse. Non è pensabile di adottare con un meccanismo quasi automatico l’applicazione delle norme del contatto a termine a quello in somministrazione. Il contratto di somministrazione permette di coniugare le esigenze della flessibilità organizzativa con le tutele in modo efficace così com’è in tutta Europa. Proponiamo di escludere dalla somministrazione le limitazioni introdotte nel contratto a termine, che pure vanno riviste.

I punti della riforma che ci convincono

Rimando alla contrattazione nazionale. La conferma della possibilità di rimandare alla contrattazione tra imprese e sindacati nell’ambito dei Contratti nazionali di categoria la facoltà di poter intervenire con scelte migliorative rispetto ai contenuti del Decreto Dignità in materia di contratto a temine e contratto in somministrazione è certamente un fatto che giudichiamo positivamente.


A proposito di AIDPL’Associazione Italiana per la Direzione del Personale è un’associazione apolitica e senza fine di lucro che riunisce tutti coloro che operano nel nostro Paese in funzioni direttive, di responsabilità e di consulenza nell’area del Personale di aziende e istituzioni pubbliche e private nonché coloro che si occupano delle problematiche del rapporto “Persona e Lavoro” in qualità di studiosi, ricercatori e accademici. Costituitasi nel 1960, AIDP è presente su tutto il territorio nazionale attraverso 16 gruppi regionali per valorizzare, condividere e incentivare uno sviluppo serio e responsabile delle professionalità HR. L’Associazione organizza annualmente il proprio Congresso Nazionale che costituisce l’appuntamento italiano fondamentale per l’aggiornamento e l’analisi strategica sul management delle Risorse Umane. AIDP oggi riunisce oltre 3.000 Soci. A livello internazionale, è componente attiva di EAPM (Associazione Europea di Direzione del Personale), WFPMA (Federazione Mondiale delle Associazioni di Direzione del Personale) e fondatrice di FMRH (Federazione Mediterranea per lo studio e la diffusione delle tematiche relative alla gestione delle Risorse Umane). Nel 2006 aderisce al Global Compact dell’ONU e contribuisce alla stesura del primo Codice Etico-Deontologico dei Responsabili delle Risorse Umane nell’area euro. Per offrire alla propria community un ambiente di confronto e di dialogo diretto, libero e immediato AIDP ha dato vita nel 2009 al gruppo AIDP Linkedin, il più grande e attivo social group in ambito HR (oltre 14.000 membri).

Chi è Isabella Covili Faggioli, Presidente Nazionale AIDP – Una carriera nell’ambito delle risorse umane in aziende internazionali (Buton Vecchia Romagna, Intertaba Philip Morris, FinRitz) con responsabilità crescenti fino a ricoprire la posizione di direttore del personale. Oggi è partner di I.C. Consulting, società di head hunting che opera su tutti i settori merceologici con specializzazione nel settore moda e beni di lusso. Già Vicepresidente Nazionale AIDP e Presidente AIDP Emilia Romagna. È Presidente della Fondazione Enzo Spaltro e Socia fondatrice di FederProfessional, di cui è stata Presidente, e dell’Associazione Donne senza Guscio. È stata Presidente di UP Università delle Persone e Vicepresidente del settore Terziario Avanzato di Unindustria Bologna. Autrice di Microsoluzioni. Piccole storie esemplari di vita d’azienda, è docente in master e Vicepresidente dell’Associazione Agorà Cibo e Arte.

 

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